HOMESCHOOLING: Come far studiare i figli a casa e crescerli davvero liberi!
Cos’é l’Homeschooling e perché preferirlo?
Articolo 30 della Costituzione Italiana: “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.”
Come sancito dalla Costituzione, i genitori sono responsabili dell’istruzione dei propri figli. Di solito peró questa responsabilità è delegata alla scuola.
Ma è possibile e legale assumersi invece la piena e diretta responsabilità dell’istruzione dei propri figli?
Sìssignore! 🙂
L’Homeschooling è proprio questo, educare i nostri figli a casa, senza mandarli in un istituto scolastico, senza voti e punteggi. Alla fine dell’anno ci sará un “esame”, anche se piú simile a un colloquio, da tenere presso qualsiasi istituto scolastico pubblico o paritario.
Ora, non so se ti stai rendendo conto del potenziale enorme della cosa. Stiamo parlando di fare a nostro figlio un regalo meraviglioso: tempo, tanto tempo di qualitá, tempo passato apprendendo in modo attivo, tempo da spendere in esperienze interessanti, anche tanto tempo risparmiato rispetto ai normali corsi scolastici.
A mio parere l’homeschooling è un percorso verso un nuovo stile di vita, che puó sembrare assurdo e ambizioso, ma puó rendere la vostra quotidianitá piú leggera e armoniosa. Diversa da come è strutturata oggi.
Procedura e regolamenti
Comma 1 Art. 23: “In caso di istruzione parentale, i genitori dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente, ovvero coloro che esercitano la responsabilita’ genitoriale, sono tenuti a presentare annualmente la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza. Tali alunni o studenti sostengono annualmente l’esame di idoneita’ per il passaggio alla classe successiva in qualita’ di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.”
Come prevede la legge (D. Lgs. 62/17, scaricabile a questo link), il primo passo è comunicare alla scuola il ritiro dello studente, che si preferisce adottare il sistema dell’educazione parentale. Va dichiarato con uno scritto tramite raccomandata con ricevuto di ritorno o PEC che si intende provvedere all’istruzione parentale e si possiedono le capacità tecniche o economiche.
Puoi scaricare i moduli consigliati a questo link al sito di LAIF – L’Associazione Istruzione Famigliare
Entro il 30 aprile, va richiesta l’iscrizione all’esame di idoneitá di fine anno. Lo dice il Decreto Ministeriale n. 5 dell’ 8 febbraio 2021:
Comma 1 Art. 3: “I genitori degli alunni o coloro che esercitano la responsabilità genitoriale presentano, entro il 30 aprile di ciascun anno, la richiesta di sostenere l’esame di idoneità al dirigente dell’istituzione scolastica statale o paritaria prescelta, unitamente al progetto didattico-educativo seguito nel corso dell’anno. L’istituzione scolastica accerta l’acquisizione degli obiettivi in coerenza con le Indicazioni nazionali per il curricolo…”
L’esame puó tenersi presso qualsiasi istituto nel territorio italiano, non c’è da preoccuparsi se si incontrano difficoltà o intoppi nella scuola del paese, ci si puó muovere senza problemi!
Lo scopo dell’esame di idoneitá è valutare il passaggio alla classe successiva, e alla verifica dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
L’homeschooler andrá all’esame accompagnato da una relazione sintetica, dei progressi e degli obiettivi raggiunti.
Ogni anno bisognerá riconfermare all’autoritá scolastica la propria decisione di proseguire con l’educazione parentale.
Ricordiamo che lo studente puó reinserirsi nell’ambito scolastico normale in qualsiasi momento.
Requisiti
Per accedere a questa opportunità non ci sono requisiti particolari, non è richiesto alcun titolo di studio minimo ai genitori, nè un reddito particolarmente elevato, o uno stile di vita necessariamente “nomade”…non è insomma roba da professoroni… da circensi…o da ricchi! 🙂
Quello che conta davvero sono tre cose:
- Volontá di tuo figlio/tua figlia di intraprendere questo percorso (non deve viverlo come una forzatura, se preferisce la scuola che vada a scuola)
- Tempo di qualità da poter dedicare ai ragazzi durante la giornata, almeno qualche ora di presenza, e
- Volontà tua di impegnarti in prima persona nel supporto e insegnamento.
Purtroppo siamo abituati a vedere nella scuola pubblica soprattutto un “servizio parcheggio” per i bambini, e mediamente nell’ultimo ventennio le giornate scolastiche si sono allungate sempre piú, fino a imitare gli orari di giornate lavorative a tempo pieno. Non tutti possono, o sono disposti, a liberare diverse ore al giorno e dedicarle all’istruzione e alla crescita personale dei propri figli.
E tu? Sei pronto/a a tutto questo?
Ti puoi organizzare in famiglia per tenere i tuoi piccoli a casa e dedicargli qualche ora ogni giorno?
Programma
So cosa stai pensando! No, non è necessario seguire un programma ministeriale.
I programmi ministeriali sono stati aboliti, e sostituiti con indicazioni nazionali per il curriculo.
Quindi non è necessario utilizzare libri di testo specifici, solitamente redatti per adattarsi ai normali percorsi scolastici. Questo è uno dei vari vantaggi economici, ma di questo ne parleremo successivamente.
Chi si avvale dell’istruzione parentale non è obbligato a studiare seguendo un programma predefinito ma puó seguire un percorso personale (approfondire quindi le passioni dei bambini, come vedremo successivamente ). Ma nulla vieta di seguire un “programma ministeriale tipo” e anche avvalersi di libro di testo “tradizionali”, se puó essere piú comodo.
Per esempio, ci sono testi scolastici validissimi per l'insegnamento della matematica, con spiegazioni eccezionali e esercizi passo passo, non vedo perchè fare a meno di questi aiuti, non è che bisogna necessariamente inventarsi tutto da zero - il nostro obiettivo è il benessere dei bambini e formarli al meglio per la vita adulta! E se ci sono aiuti validi, come certi testi di matematica, scienze e anche alcuni di inglese che mi hanno lasciato a bocca aperta, non vedo perchè non usarli! Eviterei acquisti "al buio", andrei in una libreria a sfogliarli prima, magari con i figli, anche per responsabilizzarli e farli sentire ascoltati.
Ovviamente, quando se si vuole passare l’esame di terza media e maturitá, il programma dovrà essere più simile a quello svolto nelle classi. Ma si beneficerà comunque dello studio in un contesto più tranquillo e con più tempo libero e meno ansie.
Tutti i genitori sono in grado di aiutare i propri figli, non è necessario usare le stesse modalità tipiche del contesto scolastico, come lezioni frontali e lavagne. Si insegna, e si impara, anche e soprattutto con le esperienze dirette… per esempio si possono facilmente insegnare concetti matematici e scientifici, come le unitá di misura, le proporzioni e i pesi anche cucinando dei biscotti assieme, visitando una fattoria e molto altro, le opportunitá sono infinite.
Ormai online si trova di tutto, spiegazioni, tutorial, video chiarissimi anche su argomenti storici…e poi la ricerca di informazioni utili online fa parte degli obiettivi.
Simone, dici bene, ma fammi degli esempi concreti?
Con un po’ di creatività è facile fare collegamenti tra materie e motivare un bambino o ragazzo a partire dalle sue passioni. Ad esempio:
“Mio figlio va pazzo per le auto Lamborghini e le corse”
Iniziamo vedendo dove vengono prodotte, magari visitando il museo Lamborghini, si puó approfondire la geografia, e la storia, a partire dalla famosa storia del marchio e della competizione con la Ferrari.
Facciamo collegamenti con le scienze, le possibilità sono infinite, a seconda dell’etá del bambino, si puó parlare dei materiali con cui sono prodotte quelle auto, a partire dai metalli tradizionali al carbonio e le loro peculiarità e vantaggi, le velocità e le grandezze fisiche, i pesi, il sistema metrico, il concetto di accelerazione, magari con esempi pratici e comparazioni rispetto ad altre vetture.
Senza dimenticare il combustibile e le varie possibilità di collegamento con la storia, la geografica e la geografia politica (importazione di carburanti, oleodotti, prezzi di mercato ecc.)
Ovvio che il livello dell’approfondimento dipende dal bambino, dall’etá e da vari fattori. Ma sono tutti argomenti che si possono approcciare sia in modo estremamente basico o al contrario piu tecnico e approfondito.
Se è un bambino creativo che ama sporcarsi le mani e disegnare, si puó spaziare anche sulla progettazione della carrozzeria, il disegno delle linee, ideare dei assieme dei prototipi disegnando e colorando, si apre un mondo sull’arte e il disegno tecnico (le circonferenze perfette delle ruote, come farle, i concetti matematici dietro a queste e il concetto di scala, proporzioni, ecc.)
Poi si puó parlare delle Lamborghini donate alla Polizia di Stato per il trasporto urgente di organi, parlare di quello, e delle Lamborghini usate all’Aeroporto di Bologna como “follow me” per gli aerei, parlare del trasporto aereo e di nuovo geografica, storia e scienze in generale, ci sono tantissime possibilità, spero ti stia rendendo conto con questi esempi! 😉
“Ah, ma mia figlia ha sei anni e solo le piacciono gli animali come faccio?”
Potresti avvicinarla in diversi modi, adatti alla sua etá. Per esempio visitando una fattoria didattica con animali, farglieli toccare, giocare con loro, per poi fare lavoretti assieme su argomenti come la nascita e crescita degli animali, le differenze tra uccelli, pesci, rettili e mammiferi. Come nascono le galline, il processo dalle uova all’animale adulto. Si puó allargare sulle scienze e le piante, seminare e far germogliare assieme qualche seme di fagiolo, fare un piccolo orto di piante aromatiche in casa, costruire una piccola serra con teli di plastica, e molto altro.
Perchè non parlare dei mezzi di trasporto, partendo dal cavallo, cenni storici su questo, magari vedendo documentari e andando a cavalcare qualche volta?
Non sai da dove cominciare e vuoi la mia consulenza?
Se vuoi intraprendere l’istruzione parentale, ma non hai fantasia, ti senti perso/a e non hai la più pallida idea di dove partire con la programmazione, richiedi qui sotto una consulenza personalizzata con me, ti aiuteró a schiarirti le idee su come seguire le passioni dei tuoi figli e su come creare collegamenti interessanti.
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Vantaggi
I vantaggi sono enormi per i genitori che hanno uno stile di vita alternativo o con lavori “normali” ma con orari non convenzionali. L’homeschooling è la scelta ideale per le famiglie che viaggiano molto o che addirittura vivono in viaggio. Ma anche per chi lavora da casa, o almeno uno dei due genitori, chi magari lavora di notte.
I vantaggi per i ragazzi sono molti ed emozionanti. Occorre solo cancellare i vecchi paradigmi e tutto si trasforma in occasioni di apprendimento, la gita domenicale, cucinare assieme, la visita di amici di ritorno da qualche viaggio, la spesa in un mercato, le vacanze estive, guardare documentari interessanti, fare un orto e giardinaggio, accudire un animale domestico.
Praticamente la scuola diventa la vita di casa e le relazioni famigliari si arricchiscono di nuovi argomenti e condivisioni. Senz’altro il genitore è spinto da un ingrediente magico, l’amore per i propri figli, e conoscendoli individuerà il metodo più idoneo per presentare l’argomento, quello piu adatto alle sue esigenze. Ci sono persone che apprendono vedendo fare una cosa, chi ha bisogno di farla in prima persona, chi apprende ascoltando la procedura, aspetti, finezze che in classe non sono neanche contemplati, in classe viene usato questo approccio frontale che deve andar bene un po’ a tutti, come se fossimo tutti uguali.
Credo che bisogna rivedere la scuola perchè è chiaro che cosi non funziona per l’evoluzione. L’homeschooling non è riprodurre il sistema scolastico a casa. Ma è adottare un proprio metodo, assecondando per una volta buona le passioni e le inclinazioni dei bambini, senza piegarle a un sistema e a un programma ministeriale.
I genitori dovranno mettersi in gioco ed essere più presenti nella vita dei figli, senza limitarsi ad essere “dispensatori di servizi essenziali alla persona”: taxi, servizio lavanderia, domestica, ecc ecc.
Stiamo anche parlando di risparmiare ore, tante ore di vita. Non solo per la mancanza dei compiti pomeridiani, ma perchè andare a scuola è una perdita di tempo dopo l’altra, a partire dal problema trasporti, traffico e compagnia, al vai e vieni dei professori, le inevitabili perdite di attenzione.
Fare istruzione parentale significa regalare ai figli preziose ore della propria vita. Regalare a se stessi tempo di qualitá con i bambini, facendo esperienze, crescendo assieme, tanta creativitá! 🙂
Si possono valorizzare i talenti, le passioni, le inclinazioni dei propri figli. Creare adulti attraverso esperienze diverse, sociali, individuali, formative, rispetto a quelle della classica offerta scolastica…
Attraverso il tempo di qualità vissuto ogni giorno, le relazioni famigliari si potenziano e si arricchiscono e tutti quei malcontenti tipici dell’esperienza scolastica non hanno motivo di esistere. Si renderanno più collaborativi i ragazzi nella vita quotidiana, lo spunto per apprendere nasce da ogni cosa.
Il vantaggio è imparare le cose davvero importanti nella vita: la responsabilità, l’autodeterminazione, il chiedersi il perchè delle cose, sapere dove e come cercare le risposte, quindi l’autonomia nella ricerca.
Si puó personalizzare il percorso formativo, adattandolo alle inclinazioni, alle esigenze e alle modalità preferite dai ragazzi, non si sono regole fisse e ogni persona è diversa.
Imparare, scoprire, seguire i ritmi e gli eventi della vita e trarne spunto.
Approfondiró il discorso in un nuovo articolo, ma come probabilmente saprai giá abbiamo tutti un canale comunicativo primario, ci sono persone piú visive, auditive e cinestesiche. E a seconda del canale comunicativo primario dello studente è bene adattare le modalità di insegnamento. Parlando terra terra, alcuni bambini per imparare e memorizzare facilmente basta che facciano qualche esperienza fisica, sporcandosi le mani in prima persona, altri invece hanno bisogno di vedere mappe concettuali estremamente visuali...sono accorgimenti totalmente sottovalutati nella scuola pubblica che invece fanno tutta la differenza del mondo! Se desideri maggiori informazioni su questo argomento contattami privatamente o nei commenti in fondo alla pagina.
Alla fine è tutta una questione di tempo e organizzazione.
E non per ultimo, si puó evitare ai figli di subire le paturnie di vari insegnanti frustrati o incapaci di gestire la classe, insegnanti di cui tutti noi abbiamo vari ricordi.
E`noto che i ragazzi pur passando oltre un decennio nella scuola pubblica, escono carenti dal punto delle conoscenze pratiche, nella concretezza, anche nelle cose piú semplici e quotidiane. Pensiamo alla gestione dei soldi, dell’economia domestica, le pratiche burocratiche…banalmente come fare correttamente una raccomandata…un homeschooler è totalmente diverso da quell’aspetto.
Mi ripeto se vuoi spunti e idee sono qui
“Io non posso, non sono un insegnante”
L’obiezione che sento piú spesso é “Ma io non sono un insegnante, ci vuole un insegnante vero per educare mio figlio, a me non mi ascolta!”
Posto che se i figli, magari piccoli, non ti ascoltano, il problema è ben piú a monte delle scelte scolastiche, e andrebbe analizzato seriamente, prima che sia troppo tardi. Della serie “abbiamo un problema Watson!” 😱
Ma sul discorso del ruolo, della figura dell’insegnante avrei molto da dire:
Tutti siamo in grado di insegnare varie materie a dei bambini o ragazzi, non sottovalutiamoci. Non possiamo sapere tutto, esattamente come gli insegnanti, ma possiamo senz’altro prepararci in modo sufficiente per spiegare i concetti che vogliamo trasmettere. Faremo qualche errore… ma solo tu hai avuto insegnanti perfetti? Perchè io ho visto cose a scuola che voi umani… 🙈🙊
Tutti abbiamo avuto insegnanti che facevano il bello e cattivo tiempo, arroganti, o semplicemente inadatti a gestire la situazione e la classe. Li abbiamo avuti e li ricordiamo cosi bene proprio per quello.
Fatti una iniziezione di autostima e via andare!
Fare homeschooling non significa alzare la barriera e non permettere a nessun altro di insegnare ai nostri figli. Se una materia proprio non la digeriamo, per esempio di inglese non sappiamo neanche dire una frase, nessuno ci impedisce di invitare qualche amico o conoscente ben piú pratico. E anche se dovessimo arrivare al punto di dover pagare per qualche lezione da parte di un “vero” insegnante, sará senz’altro un evento sporadico, e probabilmente sarebbe stato necessario anche mandandolo a scuola, con un programma rigido che corre veloce tra una verifica e un’altra e non essendo poi in grado di aiutarlo nei compiti o alla minima difficoltá. Voglio dire, da sempre si pagano ripetizioni, e non succederebbe niente di male a pagare qualche lezione su argomenti che non digeriamo.
E poi, con tutti i soldi risparmiati tra libri di testo consigliati, abbonamenti dei bus, trasporti e pranzi vari, materiale scolastico tanto caro quanto inutile…stiamo parlando di almeno 1000€ all’anno…almeno…
Ma qualche amico o familiare piú esperto si dovrebbe trovare facilmente. Poi c’é internet con una miriade di corsi specifici gratuiti e a prezzi simbolici.
La mia esperienza come studente fai da te
Diventato adolescente, mi sono avvicinato al mondo dello sviluppo personale, del coaching, della motivazione, ho preso il diploma scientifico un anno in anticipo per i voti particolarmente alti grazie all’Avanzamento per Merito, studiando autonomamente il programma di quinta frequentando regolarmente solo la quarta e presentandomi all’esame di maturitá assieme ai colleghi delle quinte. Pare che sia il primo della zona ma non ho mai controllato.
Parlo dettagliatamente dei due anni in uno in questo articolo: “Anche io sono stato un Homeschooler – La mia esperienza con i due anni in uno e l’avanzamento per merito”
Questa esperienza “controcorrente” mi ha fatto maturare molte convinzioni sulla scuola e sui suoi meccanismi, e aiutato a sviluppare diverse capacità fondamentali, la gestione delle emozioni, la pianificazione, una comunicazione efficace con i professori che rischiavano di rovinarmi tutto, poi ti racconterò con calma. Ero di fatto diventato un “homeschooler” senza neanche saperlo. Studiavo da casa, senza ricevere lezioni da professori.
Di fatto mi sono reso conto che a scuola si perde una enormità di tempo, tra spostamenti, interrogazioni dei compagni, ore buttate via in insegnamenti non necessari. In generale ho scoperto che il tempo necessario per lo studio autonomo è sempre minore a quello che richiede la frequenza…anche utilizzando metodi scolastici tradizionali. Se poi aggiungiamo i trasporti e i compiti pomeridiani non c’è neanche da parlarne…
Meno tempo perso significa più tempo per fare sport, socializzazione di qualità, e tempo per le passioni dell’homeschooler.
Io personalmente ho riscontrato solo benefici, il piú grande è stato quello di non essere stato minimamente intaccato dalle minacce e dalle ansie gettate dai professori in preparazione dell’esame di maturitá per esempio.
Socializzazione
“I ragazzi devono andare a scuola per la socialitá!”
Vecchia come il mondo.
Che stupido. Evidentemente stare seduti sui banchi, zitti, per cinque o sei ore, chiedendo il permesso per andare in bagno – uno alla volta ovviamente – e fare una mezz’oretta di ricreazione è socializzare. Magari sbaglio io 🤔😐
Magari condividere il banco con qualcuno che neanche scegli, che non sopporti, magari é socializzare…
E poi ora…con la mascherina ben posta per ore e ore…o in DAD..a distanza… si socializza di brutto! 😷
Ma va là! Chi vogliamo prendere in giro? Noi stessi forse?
La vera socialitá é giocare coi coetanei, interagire in esperienze di gruppo, fare attivitá sportive, feste di compleanno, invitare ed essere invitato a casa di amici e parenti, questa è socialità, il resto sono chiacchiere e manipolazioni.
Conteggiando tutto, asili nido, scuole elementari, medie, superiori, lauree e master, la maggior parte dei giovani di oggi passano dentro a delle “mura scolastiche” mediamente il doppio degli anni, rispetto a quanto facevano i cinquantenni di oggi. E siamo propri sicuri che escano con superiori capacità comunicative? D’accordo, sanno gestire meglio le tecnologie. Ma per quanto riguarda la socializzazione nella vita vera, in persona? Davvero meglio rispetto un tempo?
Non se sono affatto sicuro.
Spero tu sia d’accordo con me! 🙂
L’istruzione parentale e lo sviluppo personale
Nell’homeschooling, nel formare i bambini a casa, io non vedo solo un’alternativa alle modalità scolastiche. Ma anche e soprattutto l’opportunità di sviluppare tutti quegli argomenti di sviluppo personale che purtroppo nelle classi italiane non vengono toccati neanche di striscio.
Sapere come funzioniamo, imparare ad assumerci la responsabilità della nostra vita e delle nostre scelte, saper prendere delle decisioni, imparare le tecniche di comunicazione efficace, di persuasione, la gestione delle emozioni, la chineseologia, le tecniche di motivazione e coaching, solo per dirne alcune.
Sono conoscenze fondamentali per una vita di successo, e non parlo del puro aspetto economico.
Personalmente sono malizioso, e credo che la mancanza di questi argomenti nei normali programmi scolastici sia assolutamente intenzionale, credo che la scuola per come la conosciamo in Italia non abbia l’obiettivo di creare una persona adulta libera e indipendente, anche emozionalmente, ma al contrario sia studiata per sfornare dipendenti perfetti che non si facciano troppe domande, sottomessi quanto basta da dover chiedere il permesso per andare al bagno (neanche al lavoro si arriva a tanto!), consumatori perfetti assuefatti dal sistema.
Chiusa questa parentesi, continuiamo!
Il bello delle tematiche di sviluppo personale in genere (a partire dalla gestione delle emozioni fino al marketing e la persuasione), è che si possono approcciare in modo diverso a seconda dell’etá dei ragazzi e sono strumenti davvero utili nel corso della vita. Le possibilitá sono infinite, e mi stanno venendo in mente un sacco di giochi e attivitá che si potrebbero fare a su queste tematiche.
Ci sono tantissimi libri che parlano di questo e consigliano esercizi e pratiche adatte a tutte le etá, si potrebbe iniziare comprando qualcuno e leggendoli assieme. Poi l’appetito vien mangiando come si dice 😉
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